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Arresto cardiaco: sintomi, cause, fattori di rischio, diagnosi preventiva


L'arresto cardiaco improvviso è l'improvvisa, inaspettata, perdita di funzionalità cardiaca, di respirazione e di coscienza.
L'arresto cardiaco improvviso è solitamente causato da un disturbo elettrico nel cuore che interrompe la funzione di pompa, arrestando il flusso di sangue al resto dell’organismo.
L'arresto cardiaco improvviso è un’emergenza medica. Se non trattato immediatamente, provoca la morte cardiaca improvvisa.

Sintomi

I sintomi dell’arresto cardiaco improvviso sono i seguenti: perdita improvvisa di coscienza e di tono muscolare, assenza di battito cardiaco e di respirazione.
A volte, altri segni e sintomi precedono l'arresto cardiaco improvviso, e comprendono: senso di affaticamento, svenimento, vertigini, dolore toracico, mancanza di respiro, debolezza, palpitazioni o vomito.
Spesso un arresto cardiaco improvviso si verifica senza preavviso.

Quando di arresto del cuore, la mancanza di sangue ossigenato può causare danni al cervello nell’arco di pochi minuti. Morte o danni permanenti al cervello possono avvenire entro 4-6 minuti.

Cause

La causa immediata di arresto cardiaco improvviso è solitamente un'anomalia del ritmo cardiaco ( aritmia ), cioè il risultato di un malfunzionamento del sistema elettrico del cuore.

A differenza di altri muscoli del corpo, che si basano su connessioni nervose per ricevere la stimolazione elettrica di cui hanno bisogno per funzionare, il cuore ha un proprio stimolatore elettrico, un gruppo specializzato di cellule chiamato nodo del seno, che si trova nella camera superiore destra ( atrio destro ) del cuore.
Il nodo del seno genera impulsi elettrici che scorrono in modo ordinato attraverso il cuore per sincronizzare la frequenza cardiaca e coordinare la funzione di pompa dal cuore al resto del corpo.
In caso di malfunzionamento del nodo del seno o del flusso degli impulsi elettrici attraverso il miocardio, può originare un’aritmia, causando un’accelerazione del battito cardiaco, un rallentamento oppure irregolarità. Spesso, queste interruzioni del ritmo sono momentanee e innocue. Ma alcuni tipi di aritmia possono essere gravi e portare a un arresto improvviso della funzionalità cardiaca.

La causa più comune di arresto cardiaco è rappresentata da un’aritmia chiamata fibrillazione ventricolare, in cui i rapidi e imprevedibili impulsi elettrici causano un tremolio dei ventricoli che impedisce al cuore di pompare sangue.

In una persona con un cuore sano, un ritmo cardiaco irregolare di lunga durata non è in grado di svilupparsi senza un trigger esterno, come una scossa elettrica, l'uso di droghe o farmaci, o traumi al torace in un momento particolare del ciclo cardiaco ( commotio cordis ).

Più spesso, un’aritmia minacciante la vita si sviluppa in una persona con una preesistente malattia cardiaca, come ad esempio:

a) malattia coronarica - La maggior parte dei casi di arresto cardiaco improvviso si verifica in persone che hanno malattia coronarica. Nella malattia coronarica, il colesterolo e altri depositi possono ostruire le arterie, riducendo il flusso di sangue al cuore. Questo può rendere più difficile per il cuore condurre gli impulsi elettrici;

b) infarto miocardico - Il verificarsi di infarto miocardico, spesso a causa di grave malattia coronarica, può innescare la fibrillazione ventricolare e causare un arresto cardiaco improvviso. Inoltre, un infarto miocardico può creare nel cuore aree di tessuto cicatriziale; corto circuiti elettrici a livello del tessuto cicatriziale possono scatenare anomalie elettriche;

c) cardiomiopatia - La cardiomiopatia è caratterizzata da pareti muscolari cardiache allungate e ingrandite o ispessite. Questa condizione spesso porta a danni del tessuto cardiaco e a potenziale insorgenza di aritmie;

d) malattia valvolare – Alterazioni delle valvole cardiache può portare a stiramenti o a ispessimento del muscolo cardiaco, o a entrambi. Quando le camere si ingrossano o si indeboliscono a causa dello stress causato da una valvola difettosa, c'è un aumentato rischio di sviluppare aritmie;

e) malattia cardiaca congenita - Quando un arresto cardiaco improvviso si verifica nei bambini o negli adolescenti, può essere dovuto a una condizione del cuore che era presente fin dalla nascita ( cardiopatia congenita ). Gli adulti, sottoposti a un intervento chirurgico correttivo per un difetto cardiaco congenito, presentano un rischio maggiore di arresto cardiaco improvviso;

f) disturbi elettrici cardiaci - In alcune persone, è presente un disturbo nel sistema elettrico del cuore. Queste sono chiamate anomalie primarie del ritmo cardiaco e comprendono condizioni quali la sindrome di Brugada e la sindrome del QT lungo.

Fattori di rischio

Poiché l’arresto cardiaco improvviso è spesso correlato alla malattia coronarica, i fattori di rischio della malattia coronarica possono anche essere alla base dell’arresto cardiaco improvviso. Questi comprendono: storia familiare di malattia coronarica, fumo, alti valori pressori, alti livelli plasmatici di colesterolo, obesità, diabete mellito, stile di vita sedentario, alto consumo di alcol.

Altri fattori che possono aumentare il rischio di arresto cardiaco improvviso sono:

a) un precedente episodio di arresto cardiaco o una storia familiare di arresto cardiaco;

b) un precedente infarto miocardico;

c) una storia personale o familiare di altre malattie cardiache, come disturbi del ritmo cardiaco, cardiopatie congenite, insufficienza cardiaca e cardiomiopatia;

d) età ( l'incidenza di arresto cardiaco improvviso aumenta con l'età, soprattutto dopo i 45 anni per gli uomini e i 55 anni per le donne );

e) essere maschio ( gli uomini hanno una probabilità 2-3 volte maggiore di andare incontro a un arresto cardiaco improvviso );

f) uso di droghe, come la Cocaina o le anfetamine;

g) squilibri nutrizionali, come bassi livelli di potassio o di magnesio.

Complicanze

Quando si verifica un arresto cardiaco improvviso, il cervello è il primo organo a manifestare sofferenza, perché, a differenza di altri organi, non ha una riserva di sangue ricco di ossigeno; è completamente dipendente dal flusso ininterrotto di sangue eiettato dal cuore. Un ridotto afflusso di sangue al cervello provoca perdita di coscienza.
Nel caso in cui il ritmo cardiaco non dovesse ritornare rapidamente ai normali livelli, possono insorgere danni cerebrali, e infine la morte del soggetto. Se l’arresto cardiaco improvviso dura più di 10 minuti, la probabilità di morire è molto alta.
Coloro che sopravvivono ad arresto cardiaco possono mostrare segni di danni cerebrali.

Esami e diagnosi

Nelle persone sopravvissute ad arresto cardiaco improvviso, è necessario identificare la causa scatenante in modo da prevenire futuri episodi di arresto cardiaco.

a) Elettrocardiogramma - Un esame comunemente eseguito dopo arresto cardiaco è l’elettrocardiogramma ( ECG ). Un ECG può rivelare disturbi nel ritmo cardiaco. Poichè il muscolo cardiaco danneggiato non conduce gli impulsi elettrici in genere, un esame elettrocardiografico può evidenziare la presenza di un infarto miocardico pregresso.
Un ECG può, inoltre, rilevare anomalie elettriche, come un prolungamento dell'intervallo QT, che aumenta il rischio di morte improvvisa.

b) Esami del sangue - Gli esami del sangue possono comprendere:

i) esame degli enzimi cardiaci - L’esame di un campione di sangue per la ricerca di enzimi cardiaci può aiutare a indicare la presenza di un infarto miocardico;


iii) esame per il rilevamento di farmaci e/o droghe - Alcuni farmaci e alcune droghe possono indurre aritmie;

iiii ) esami ormonali – L’esame ormonale permette di identificare casi di ipertiroidismo, un fattore scatenante l’arresto cardiaco.

c) Diagnostica per immagine

La diagnostica per immagini include:

i) radiografia del torace - Una radiografia del torace consente al medico di controllare la dimensione e la forma del cuore e dei vasi sanguigni. Può anche indicare la presenza di insufficienza cardiaca;

ii) esame scintigrafico - Questo test, solitamente eseguito assieme a un test da sforzo, aiuta a identificare le alterazioni del flusso sanguigno a livello cardiaco. Piccole quantità di materiale radioattivo, come ad esempio tallio, vengono iniettate nel flusso sanguigno. Speciali telecamere sono in grado di rilevare il materiale radioattivo che scorre attraverso il cuore e viene captato dalle cellule miocardiche;

iii ) ecocardiogramma - Questo test utilizza onde sonore per produrre un'immagine del cuore. Un ecocardiogramma può aiutare a identificare se una zona del cuore è stata danneggiata da un infarto miocardico e non sta pompando in modo normale, oppure la capacità di picco ( frazione di eiezione ), o se ci sono anomalie valvolari.
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Altri esami

Altri test che possono essere eseguiti comprendono:

1) esame elettrofisiologico e mappatura - Questo test, di solito, è eseguito in tempi successivi, dopo recupero funzionale, e in caso di non individuazione delle cause alla base dell’arresto cardiaco. Con questo tipo di test, è possibile tentare di provocare un'aritmia, monitorando il cuore. Il test può aiutare a individuare dove ha origine l'aritmia. Durante il test, sottili cateteri con all’estremità elettrodi vengono fatti passare lungo i vasi sanguigni e vengono posizionati in diversi punti all’interno del cuore. Gli elettrodi possono mappare con precisione la diffusione degli impulsi elettrici attraverso il muscolo cardiaco.
Inoltre, il cardiologo può usare gli elettrodi per stimolare il cuore in modo da far insorgere aritmie;

2) Misurazione della frazione di eiezione - Uno dei fattori predittivi più importanti del rischio di arresto cardiaco improvviso è rappresentato dalla capacità del cuore di pompare il sangue. E’ possibile determinare la capacità di funzione di pompa del cuore, misurando ciò che viene chiamata la frazione di eiezione ( percentuale di sangue che è eiettata da un ventricolo riempito a ogni battito cardiaco ). Una normale frazione di espulsione è pari al 55-70%. Una frazione di eiezione inferiore al 40% è associata a un aumento del rischio di arresto cardiaco improvviso.
E’ possibile misurare la frazione di eiezione in vari modi, ad esempio con l’ecocardiogramma, la risonanza magnetica ( MRI ), una scintigrafia miocardica ( angiocardioscintigrafia all’equilibrio o MUGA ) o una tomografia computerizzata ( CT ) del cuore.

C) Cateterizzazione coronarica ( angiogramma ) - Questo test può evidenziare il restringimento o l’ostruzione delle coronarie.
Assieme alla frazione di eiezione, il numero di vasi sanguigni ostruiti è un altro importante predittore di arresto cardiaco improvviso.
Durante la procedura, un liquido colorante viene iniettato nelle arterie del cuore attraverso un catetere, che viene fatto avanzare attraverso un'arteria fino a giungere al cuore. Grazie al mezzo di contrasto le arterie diventano visibili ai raggi X o al fluoroscopio, rivelando aree di ostruzione. Inoltre, mentre il catetere è in posizione, il medico può intervenire su un’ostruzione eseguendo un’angioplastica e l’inserimento di uno stent per tenere aperta l'arteria. ( Xagena2011 )

Fonte: Mayo Clinic, 2011


Cardio2011



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